All’inizio della stagione 2025, uno dei piloti Aprilia ci ha contattato per una grave irritazione oculare. Una situazione complessa, legata a diversi fattori: il calore generato dalla moto, i flussi d’aria intensi all’interno del casco e una ridotta detersione della superficie oculare causata da un’involontaria disfunzione dei muscoli palpebrali. Un mix pericoloso che, unito al frequente utilizzo dello smartphone, ha creato la “tempesta perfetta”.
Chi soffre della sindrome dell’occhio secco si trova a combattere con bruciore, prurito, sensazione di corpo estraneo negli occhi e, nei casi più gravi, anche visione offuscata. In pista, tutto questo può compromettere concentrazione e performance, mettendo a rischio non solo la gara, ma anche la sicurezza.
Con il pilota abbiamo adottato una strategia mirata: uso regolare di lacrime artificiali, prodotti umettanti specifici, occhiali protettivi per ridurre i flussi d’aria e una terapia dedicata anche alla dermatite palpebrale sviluppatasi in seguito.
Ma il caso non è isolato. In Italia, oltre il 25% della popolazione soffre di occhio secco e i numeri sono in costante crescita. Il nostro stile di vita – tra schermi, smog e aria condizionata – non aiuta. La sindrome dell’occhio secco (DES, Dry Eye Syndrome) o Sindrome da disfunzione del film lacrimale è una patologia sottovalutata che, se non trattata, può compromettere seriamente la qualità della visione.
I principali fattori di rischio
Tra le cause più comuni troviamo:
- Uso di lenti a contatto (presente nel 50% dei casi)
- Infezioni e infiammazioni oculari croniche
- Malattie sistemiche come ipotiroidismo o artrite reumatoide
- Fumo (le fumatrici hanno un rischio quadruplicato)
- Uso eccessivo di cosmetici o botulino
- Clima secco, smog, esposizione al sole, ambienti climatizzati
- Prolungato uso di computer o smartphone, che alterano la postura e la frequenza dell’ammiccamento
Diagnosi e trattamento: la nuova frontiera della Luce Pulsata
La diagnosi va sempre affidata a un medico oculista, che può definire un piano terapeutico personalizzato. Tra le innovazioni più efficaci c’è il trattamento con Luce Pulsata (IPL). Il protocollo EYE-LIGHT, adottato da EyeCare Clinic, combina due tecnologie brevettate: OPE (Optimal Power Energy) e LM (Light Modulation – LLT), ottimizzando l’energia della luce e del calore per stimolare la funzionalità delle ghiandole lacrimali.
Il trattamento è indolore, dura pochi minuti e offre miglioramenti percepibili già dopo poche ore. Sono previste da 2 a 4 sedute, a distanza di 15-20 giorni.Oltre al beneficio clinico, EYE-LIGHT ha anche un’applicazione estetica, con effetti positivi su contorno occhi e rughe d’espressione.